Le ESCo sono il canale privilegiato per interventi di illuminazione nel settore industriale/terziario


Lungi da me fare una sintesi di un tema complesso e trattato con dovizia di particolari nel rapporto dell’Energy&Strategy Group del 21 settembre, condivido con piacere gli spunti più originali e interessanti emersi, premettendo le dovute definizioni :

illuminazione efficiente = minor consumo a parità di prestazioni

illuminazione “smart” = maggior efficacia del sistema di illuminazione,

L’illuminazione intelligente, quindi produce effetti sulla “customer experience” (luce gradevole nel punto vendita), sulla qualità dell’ambiente di lavoro, e sulla sicurezza (ad esempio strade che si illuminano al passaggio dei pedoni).

Già di questo si intuisce che efficienza e intelligenza, da un lato contribuiscono insieme all’ “efficienza energetica”, dall’altro richiedono competenze e investimenti molto diversi: una è facile, l’altra è difficile.

La smartness, infatti, coinvolge informatica e telecomunicazioni, quindi le infrastrutture: inevitabilmente  gli zeri aumentano (in particolare nel pubblico) e il ritorno dell’investimento si allontana!

Ma esaminiamo la filiera:

in ambito residenziale/domestico – mercato 2015 580 mln di Euro – prevale il fai da te 85% (acquisto nei punti vendita), solo il restante 15% vede l’intervento di studi di progettazione.

in ambito industriale/terziario – mercato 2015 235 mln di Euro – prevale il canale ESCo (la torta della filiera è così composta:  50% ESCo, 35% “self made con progettazione”, 15 %“self made”).

Concentrandoci nell’ambito industriale/terziario notiamo che è un’area di mercato di potenziale grande interesse per le ESCo in quanto :

  • sono il canale favorito in quanto possono prendersi carico l’intervento nella sua globalità. I concorrenti delle ESCo sono gli installatori e i manutentori, che hanno una presenza storica consolidata presso i clienti, ma non possono risolvere gli aspetti finanziari.
  • il tasso di penetrazione, soprattutto nel settore industriale/terziario, è ancora piuttosto basso (circa il 4% nell’industriale, circa il 6% nel terziario/commerciale).

E’ comunque importante che le aziende “giochino in fretta le loro carte”, infatti se da un lato ci si trova oggi davanti a un mercato che ha iniziato nel concreto la sua fase di maturazione, dall’altro  la crescita sarà rapida, si prevede infatti dal 2015 al 2020, sull’industriale/ terziario, una crescita del mercato dell’80%!

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