In vista della Grid Parity si riducono, forse un po’ troppo repentinamente gli incentivi del fotovoltaico che torna ad essere una forma di energia rinnovabile e non più un business di natura finanziaria.
Il mercato si concentrerà su impianti dedicati ad autoconsumo, come è ragionevole che sia : in questo modo si riducono le conseguenze sulla rete (che non è progettata per ricevere significative immissione di energia non programmata), si riduce il consumo di energia da fonte fossile, si riduce il costo delle bollette.
In realtà già il IV Conto Energia avrebbe dovuto modificare i modelli di business degli operatori a favore di impianti di piccola/media taglia, ma questo fenomeno non si ritrova nei consuntivi 2011 che riportano 6.646 MW di installato, di cui solo il 28% nella fascie tipiche dell’autoconsumo (20-200 kW-segmento commerciale,< 20 kW, segmento residenziale). (fonte Energy&Strategy Group, Politecnico di Milano)
In pratica, come prevedibile, si è verificata la corsa alle installazioni dei grandi impianti per trarre il massimo vantaggio prima dell’effettiva entrata in vigore del IV conto.
Anche nel 2011, quindi, gli incentivi sono andati a favorire il mercato della speculazione. Del resto non poteva che essere così : installare più di 6 Giga in impianti di taglia medio/piccola significa aumentare in modo significativo il numero di installazioni ( circa 52.000 impianti!)…., possibile solamente con una struttura commerciale capillare, in grado di stimolare, recepire, proporre piccoli impianti fotovoltaici alle Piccole Medie Imprese e alle famiglie.
Con la fine della speculazione il mercato del fotovoltaico diventerà un mercato vero : le previsioni non saranno fatte sulla base degli incentivi messi a disposizione (6 Miliardi di incentivi significano n impianti di grande taglia, nn di taglia media e così via), ma si faranno sulle esigenze del mercato (quante le PMI e le famiglie potenzialmente interessate a impianti fotovoltaici, quindi quanti gli impianti realizzabili).
I margini non si faranno su grandi progetti, uno diverso dall’altro, ma su tante piccole installazioni il più possibile eguali fra loro.
I produttori di pannelli, o forse i distributori, o forse gli “EPC” dovranno modificare la loro strategia commerciale :
- reclutare piccole strutture locali in grado veicolare l’offerta in zone di loro competenza
- organizzare l’offerta in “kit di montaggio” (qualcuno lo sta già facendo : Galeo Energy , Solsonica,…..) che hanno tutti gli strumenti per realizzare l’installazione (dai moduli, all’inverter, ai sistemi di fissaggio).
- investire in formazione, commerciale e tecnica, e in strumenti di supporto alla vendita
- supportare i rivenditori nelle procedure burocratiche di autorizzazione e di connessione alla rete, assisterli in procedure legali/contrattuali
- investire in comunicazione, diffondendo il “brand” sugli utenti finali, associandogli valori di sicurezza e affidabilità che diano fiducia ai clienti finali
- fidelizzare la rete
I veri nuovi protagonisti saranno i piccoli installatori, che avranno il contatto con i clienti, e i nuovi vincitori saranno le aziende che avranno i mezzi finanziari per potere organizzare reti di vendita efficaci, fedeli al brand, dando loro tutto il supporto anche e soprattutto in termini di formazione, e di opportunità di guadagno.
Realizzare una rete commerciale efficace è un investimento significativo, ed è, a questo punto, la nuova frontiera del fotovoltaico italiano.
Quando un mercato sostenuto da incentivi diventa un mercato normale è una buona notizia. Tra l’altro vuole anche dire che gli incentivi hanno funzionato
..al momento è una previsione, cioè se effettivamente gli incentivi hanno funzionato lo vedremo, certamente hanno contribuito all’abbassamento dei prezzi, fondamentale per le PMI e per il mercato residenziale
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