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La rivoluzione silenziosa dell’efficienza energetica


L’Italia potrebbe avere un ruolo d’avanguardia nel settore dell’efficienza energetica dichiara Monica Frassoni (co-presidente partito verde europeo e presidente di EU-ASE, European Alliance to Save Energy), che nell’incontro organizzato dal Gruppo di Lavoro “Finanza” di Kyoto Club del  22 gennaio 2015, a Roma, ha, fra l’altro, aggiunto:

  • L’Italia è la seconda leader mondiale per efficienza energetica dopo la Germania (Energy Efficiency Finance Forum 2014).
  • Il comparto associato all’efficienza energetica conta oggi oltre 400.000 aziende e oltre 3 milioni di occupati (incluso l’indotto). …che possono migliorare ulteriormente.

In aggiunta si stima che in Italia il mercato legato all’efficienza rappresenti un volume di affari tra il 2% e il 4 % del PIL nazionale con importanti ricadute sulla sicurezza energetica, sui costi dell’energia e sulla sostenibilità ambientale nonché sull’uso razionale delle risorse energetiche.

Dati interessanti, soprattutto considerando che i benefici dell’efficienza energetica si nascondono  in progetti, azioni e comportamenti su cui spesso non è facile avere una visione complessiva. In particolare i benefici economici non si misurano solo in termini di fatturato, ma anche in risparmi , quindi in riduzione dei costi di produzione (quindi competitività acquisita) e nella possibilità di investire quanto risparmiato in nuove attività.

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Efficienza Energetica : un fine o un mezzo?


Le “big” (ENI, ENEL, EDISON, SORGENIA, EON,…) promuovono le energie  rinnovabili, l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi.

Sembra un “controsenso”, aziende che devono buona parte dei loro profitti alle energie fossili e che per “mission” non dovrebbero favorire l’ ”autoproduzione” si dedicano, per motivi di immagine o di strategia commerciale, a divulgare i concetti di risparmio energetico :

ENEL, attraverso Enel Green Power , leader mondiale della produzione di energia da fonte rinnovabile,  e la rete Enel Green Power Retail propone ai privati impianti di energia rinnovabile  “chiavi in mano” .  Propone   ai suoi clienti “tradizionali” il servizio di Certificazione Energetica.

ENI propone ai suoi clienti un servizio di “check-up energetico”        e investe in attività di ricerca sulle rinnovabili e sui danni inflitti al territorio.

EDISON ha una business unit dedicata all’efficienza energetica  in grado di intervenire anche finanziariamente secondo il modello ESCo.

EON offre ai privati servizi di certificazione energetica e  ed è propositiva sul mercato delle imprese aiutandole a realizzare interventi di efficienza energetica e a ottenere i benefici economici conseguenti (TEE).

SORGENIA propone alle imprese Servizi di Efficienza Energetica, e offre ai privati prodotti per il monitoraggio e la gestioni dei consumi un ambito domestico. Sono alcuni esempi  dall’analisi dei quali si comprende che i concetti di risparmio energetico e di energie rinnovabili stanno diventando componenti abbastanza importanti dell’offerta che queste aziende veicolano  sul mercato:  per avere un’offerta completa, per differenziarsi dalla concorrenza, per “attrarre” nuovi clienti. In sintesi, l’efficienza energetica, e un po’ anche le rinnovabili, sono per queste aziende  uno “strumento di vendita”. Ben venga! Queste aziende hanno budget di marketing consistenti e con queste loro azioni creano cultura sul mercato che va a beneficio di tutti!

Ragionare per mercati può aiutare anche per le fiere


Solarexpo, la più grande manifestazione fieristica del fotovoltaico, protagonista di importanti momenti di discontinuità che hanno contribuito a “eleggerla” punto di incontro privilegiato  per gli operatori del settore, amplia la sua area di interesse e cerca di attrarre tutti gli operatori attivi nei mercati delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.

Il nuovo brand è “The Innovation Cloud”, termine che evoca modelli tecnologici di informatica distribuita,  forse per attrarre espositori del mondo informatico ancora grandi assenti del settore .

Solarexpo resta, naturalmente, in quanto brand consolidato e fortemente legato al mondo dell’energia solare, ma il drastico ridimensionamento degli operatori del fotovoltaico e le incertezze sul solare termico inducono ad ampliare lo sguardo a tutte le energie rinnovabili e anche ai sistemi di efficienza energetica.

Da fiera di prodotto, o comunque da esposizione mono tecnologica, la manifestazione evolve cercando di diventare un punto di incontro fra le diverse tecnologie che , ciascuna a  suo modo, contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto.

L’obiettivo è evidente e condivisibile: ampliare il mercato di riferimento, inteso come numero di espositori interessati.  Peccato che la mancanza di focalizzazione rappresenti un grosso rischio. In un momento di crisi economica, di riduzione dei budget e di rivisitazione del concetto stesso di marketing (*), per attrarre espositori è necessario indirizzare con precisione il loro mercato target e, in particolare nel BtoB, favorire  l’incontro fra operatori della filiera commerciale.

Le nuove tecnologie e l’evoluzione degli schemi di incentivazione  modificano i modelli di business e impongono che gli operatori del “valore aggiunto” (installatori, rivenditori, e tutti quelli che sono a contatto con il cliente finale) amplino le loro conoscenze, il loro portafoglio prodotti e le relazioni con i produttori di tecnologie innovative.

Per favorire lo sviluppo di conoscenze e relazioni fra operatori di una stessa filiera commerciale potrebbe essere utile che “The Innovation Cloud” , manifestazione di natura tecnologica, fornisca anche dei percorsi “per mercato”, ad esempio attraverso i convegni.

L’approfondimento delle relazioni di concorrenza e/o di complementarietà fra le diverse tecnologie all’interno dei singoli mercati (residenziale, pubblica amministrazione, industria manifatturiera, industria chimica, industria alimentare, etc..), delle opportunità commerciali e degli spunti competitivi che possono nascere dall’integrazione potrebbero  rappresentare un’occasione unica di confronto sul  panorama italiano.

Le filiere commerciali sono organizzate per mercati, per attrarre le filiere, quindi, può essere d’aiuto  “ragionare per mercati”.

(*)in particolare nel BtoB è in atto una tendenza a favorire eventi con forte orientamento allo sviluppo di relazioni piuttosto che alla presentazione di nuovi prodotti