I nuovi mercati si sviluppano attorno a evoluzioni tecnologiche, comportamentali e di pensiero.
Così è stato per le automobili, così per i computer e per le telecomunicazioni.
Ai fini di uno sviluppo “coerente” e ordinato del mercato, in particolare dove gli aspetti tecnologici hanno un certo rilievo, esistono gli standard, de iure o de facto, che sono importanti garanzie di affidabilità e di fatto, con le loro sigle, rendono “tangibile l’intangibile”.
Questo è il caso del protocollo TCP/IP, alla base dello sviluppo di Internet, questo è il caso del Wi-Fi, simbolo universale di “connessione gratuita”.
Il “mercato dell’efficienza energetica”, nel quale convergono aspetti tecnici, organizzativi e comportamentali, è il regno dell’intangibile, a meno di misurazioni oggettive e di metodi di lavoro certificati che garantiscano risparmi ex-ante.
E’ in questo contesto che si colloca la norma ISO 50001 , che definisce i requisiti necessari per introdurre, realizzare, mantenere e migliorare un sistema di gestione dell’energia con l’obiettivo di perseguire obiettivi oggettivi e misurabili di riduzione dei consumi e della spesa energetica.
In pratica la 50001 fornisce un metodo di lavoro e un approccio sistematico verso l’ “efficienza energetica” agendo contemporaneamente su tre fronti:
- lato aziende dell’offerta, fungendo da incentivo alla professionalità, all’aggiornamento tecnico e a un approccio di tipo sistemico
- lato finanziario, ancora in fase di consolidamento, in quanto può facilitare nel reperimento di fondi e/o nel ridurre i tempi di rientro dell’investimento (*)
- lato azienda della domanda stimolando cultura, nell’organizzazione e nei comportamenti oltre che nell’uso delle tecnologie,in grado di garantire riduzione dei costi energetici, e quindi miglioramento della competitività aziendale
Quest’ultimo aspetto, fortemente legato allo sviluppo del mercato dell’efficienza energetica, è ancora un aspetto critico. Nonostante un crescente interesse da parte dell’opinione pubblica sui temi di sostenibilità ambientale, comunicare i vantaggi degli interventi di efficienza energetica è difficile per mancanza di interlocutori preparati e per una “diffidenza istintiva” degli imprenditori e del top management nell’affrontare temi complessi.
Per attrarre l’interesse delle direzioni generali è necessario , prima ancora di potere disporre di dati oggettivi di potenziale risparmio, agire sul piano della comunicazione e del marketing abbinando al concetto di “efficienza energetica” un simbolo, un brand, o comunque una sigla cui possano essere associati istintivamente valori legati a un maggiore competitività aziendale: è un metodo per sbloccare la diffidenza iniziale, per quindi proseguire su un piano razionale e di confronti numerici.
La norma 50001 si presta bene in questo senso: le aziende certificate spendono meno , hanno processi più efficienti, sono attente più all’ambiente, in una parola sono più sostenibili. Se ben comunicata, può diventare sinonimo di risparmio e di competitività, dando consistenza a qualcosa che, in una fase iniziale è assolutamente intangibile.
E’ un passaggio logico, cui si può arrivare ragionando per mercati e declinando la norma 50001 in funzione del cliente facendola quindi diventare un “brand di efficienza aziendale”.